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nicastro piano nuove competenze

Festival del Lavoro 2024 17.05.2024
Il presidente Nicastro al Festival del Lavoro: “Con il Piano Nuove Competenze – Transizioni andiamo verso la formazione che serve”

Confronto a Firenze sul provvedimento governativo che mira a ridurre il mismatch tra la richieste di nuovi profili professionali espressi dalle imprese e quelli disponibili sul mercato del lavoro

 

Introdurre meccanismi stabili di contenimento e contrasto del fenomeno del disallineamento tra domanda e offerta nel mercato del lavoro, ossia della mancata corrispondenza tra le professionalità e le competenze richieste dalle imprese e quelle effettivamente possedute dalle persone in cerca di occupazione o già occupate. Il cosiddetto skills mismatch che, come segnalano le stime di Fondazione Studi, vede l’Italia in ritardo nella corsa verso la digitalizzazione del capitale umano con una domanda di professionalità altamente innovative che ammonta a circa 1 milione e 277mila l’anno. Figure che rappresentano il 23,2% della domanda di lavoro espressa dalle imprese. La sfida è evidente: solo il 45,6% della popolazione in età lavorativa possiede competenze digitali basilari, contro il 53,9% della media europea. Il Piano Nuove Competenze – Transizioni varato dal Governo, che mira proprio a ridurre questo mismatch, è stato oggetto questa mattina di un confronto, nell’ambito del Festival del Lavoro in corso a Firenze presso la Fortezza da Basso, che ha visto partecipi Paola Nicastro, presidente e ad di Sviluppo Lavoro Italia, Vincenzo Silvestri, presidente Fondazione Consulenti del lavoro, Andrea Cafà, presidente CIFA Italia e Fonarcom, Roberto Pagni, dirigente Formazione continua e Professioni Regione Toscana, Massimiliano Fico, esperto Fondazione Consulenti del lavoro.

“Stiamo andando verso la formazione che serve – ha esordito nel suo intervento Paola Nicastro, presidente e ad di Sviluppo Lavoro Italia - Si registrano passi in avanti grazie alle riforme portate avanti dal governo e dal ministero del Lavoro. In questo riordino delle politiche del lavoro, cha ha visto tra l’altro la soppressione di Anpal, Sviluppo Lavoro Italia rappresenta l’evoluzione di Anpal Servizi quale collante tra Ministero e Regioni. Un compito agevolato dalla circostanza che ci vede presente su tutti i territori per accompagnare i processi di cambiamento. Sul fronte della formazione occorre invertire la logica dei cataloghi pensando nel contempo a politiche attive del lavoro che vadano a braccetto con le politiche industriali nell’ottica di poter redistribuire meglio i frutti dell’accresciuta produttività. La formazione – continua Nicastro - deve sempre più essere concepita come un cardine per garantire alle imprese le figure professionali di cui hanno bisogno. In questo quadro Sviluppo Lavoro Italia si propone di lavorare molto con il ministero, le Regioni, le agenzie per il lavoro, i consulenti del lavoro, per una formazione smart, veloce, che crei in tempi rapidi le competenze di cui necessita il mondo produttivo. Lavoreremo tutti insieme per la messa a terra delle azioni contenute dai più recenti provvedimenti governativi – ha concluso il presidente Nicastro - il decreto coesione e il piano nuove competenze – transizioni”.

Il tema della formazione è più che mai imprescindibile per il Piano Nuove Competenze – Transizioni. Lo conferma nel suo intervento anche Vincenzo Silvestri, presidente della Fondazione Consulenti del lavoro: “il tema della formazione è forse quello più attuale nell’ambito del mercato del lavoro. Tutto ormai ruota attorno al mondo della formazione che però risente ancora di forti criticità. Basti guardare ai riscontri di GOL, programma costruito tutto intorno all’acquisizione di competenze attraverso piani di upskilling e reskilling. Con risultati purtroppo scoraggianti: su un milione di utenti presi in carico tra il 2022 e il 2023 solo in 270 mila hanno concluso il percorso formativo; il 60% coinvolti in percorsi di rafforzamento delle competenze digitali di base. Ma con le recenti modifiche normative il quadro può cambiare. Il Piano Nazionale Competenze – Transizioni – conclude Silvestri - crea osmosi tra mondo produttivo e quello formativo”.

Roberto Pagni, dirigente Formazione continua e Professioni Regione Toscana: “Uno degli aspetti che rilevo di questo piano è l’essere una cornice a molti programmi. Non solo quelli citati dal piano. In questo contesto si inseriscono i vari por del fondo sociale europeo e il piano giovani donne e lavoro. Lo stesso decreto coesione prevede una formazione per l’autoimpiego. C’è quindi un collegamento tra il piano nuove competenze e Gol. Nel piano anche metto a rilievo la sfida per la Pa di chi si occupa di formazione, ci prendiamo l’impegno a migliorare il nostro sistema d’intervento. C’è l’impegno di raccontare le buone nostre pratiche e faccio l’esempio all’ Accademia di filiera del Piemonte in modo fa mettere in collegamento il mondo delle imprese con le politiche formative. Cito l’esempio dei voucher formativi voucher just in time che facciamo in Toscana in cui l’impresa va al Cpi e chiede una figura professionale che se non c’è il cpi può attivare voucher just in time per formare lavoratore e fare il matching”.

Andrea Cafà, presidente CIFA Italia e Fonarcom: “Le imprese italiane costituiscono un tessuto produttivo che è un unicum nel mondo per numero di imprese di cui il 95% sono microimprese fino a 9 dipendenti. Queste sono aziende che non facevano e non hanno la tendenza a fare formazione. Dal 2009 in poi da quando i fondi hanno aperto i corsi per la sicurezza sul lavoro la situazione è migliorata molto. Restiamo indietro ma si fa oggi più formazione. Il mese scorso con Fonarcom abbiamo avviato la campagna diventa green partner. Iniziamo noi  a metterci in discussione per praticare la sostenibilità. Registriamo da parte delle imprese l’attenzione per le Academy. Le grandi imprese hanno avuto le Accademy e stiamo cercando di creare una rete per le Academy delle piccole aziende. È abbiamo aperto un avviso per far arrivare le Academy anche nelle piccole realtà. Abbiamo una scommessa che vogliamo portare avanti con l’avvio del master per operatore delle Politiche Attive che vogliamo realizzare insieme alla fondazione consulenti del lavoro”.