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Politiche attive 01.06.2025
La comunicazione del lavoro e i nuovi strumenti d’analisi: le strategie di Sviluppo Lavoro Italia per avvicinare domanda e offerta

Nell’ambito del Festival del Lavoro di Genova 2025 Sviluppo Lavoro Italia ha dato  il proprio contributo nel corso di tre incontri sulla materia delle politiche attive.

“In un momento come questo che stiamo vivendo di grande trasformazione digitale, ecologica, demografica, la comunicazione nel mondo del lavoro deve trovare una chiave nuova che riesca a mettere in relazione domanda e offerta”. Esordisce così Paola Nicastro, presidente e amministratore delegato di Sviluppo Lavoro Italia nell’ambito del convegno “Comunicare il lavoro: strategie ufficiali per avvicinare domanda e offerta” che ha visto la partecipazione di Vincenzo Silvestri (Fondazione Consulenti per il Lavoro), Monica Nolo (Manageritalia), Giorgio Colombo (Edison) e Paolo Spinelli (Autostrade).


“Una comunicazione orientata all’accessibilità – ha aggiunto il presidente Nicastro - per superare il disallineamento tra le aspettative delle persone e la realtà concreta per metterle in condizione di effettuare scelte consapevoli. In questo senso Sviluppo Lavoro Italia, interviene con l’iniziativa del truck itinerante “C’è posto per te” per portare le occasioni di lavoro nei punti di aggregazione. Ma siamo impegnati anche con le scuole e gli atenei con un’azione di analisi statistica utile a seguire le transizioni occupazionali dei laureati. Azione che ci permette di dare una chiave di lettura più precisa utile ai decisori politici che devono implementare interventi e policy mirate per rendere il nostro mercato del lavoro sempre più inclusivo e competitivo”.

L’altro panel “Il SIISL e il mercato del lavoro” ha riunito esperti e rappresentanti istituzionali per discutere del ruolo strategico dei sistemi digitali nell’inclusione sociale e lavorativa. Il focus è stato in particolare sul Sistema Informativo per l’Inclusione Sociale e Lavorativa (SIISL) e sul Labour Market Intelligence (LMI).

Sono intervenuti Vincenzo Caridi, Capo Dipartimento per le politiche del lavoro, previdenziali, assicurative e per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro; Leopoldo Mondauto, Responsabile del Servizio Statistico di Sviluppo Lavoro Italia; Pierpaolo Bonanni, Responsabile dell’Area Technology Innovation della Direzione centrale Tecnologia informatica e innovazione dell’INPS; e Luca Paone, Vicepresidente della Fondazione Consulenti per il Lavoro.


Il SIISL - piattaforma digitale nazionale promossa dal Ministero del Lavoro e realizzata da INPS - consente a cittadini e imprese di accedere a una rete integrata di servizi sociali e per l’impiego, tra i quali l’erogazione e gestione di misure di sostegno al reddito, di attivazione e formazione. Il Labour Market Intelligence (LMI) di Sviluppo Lavoro Italia - attivo dal febbraio 2023 - ha già superato le 150 mila visualizzazioni e si configura come strumento avanzato per l’analisi del mercato del lavoro.


“I numeri del SIISL sono incoraggianti – ha dichiarato Caridi - Oltre 3 milioni i cittadini iscritti, già 800 mila quelli che lo hanno utilizzato e 150 mila hanno trovato un’occupazione. L’obiettivo è affrontare il problema del mismatch con una piattaforma in continua evoluzione che, attraverso l’integrazione con LMI e con l’Intelligenza artificiale, intende personalizzare i servizi per cittadini e imprese”.


A conclusione della giornata il convegno su “Il modello IVC” ha visto l’intervento di Cristina Zanni, Direttore Generale Formazione, Istruzione e Lavoro Regione Liguria, Nicola Manfren, Direttore centrale Lavoro, Formazione, Istruzione e famiglia Regione Friuli Venezia Giulia, Eleonora Pisicchio, Direttore Fondo For.Te, Eloisa Cianci, Università Cattolica del Sacro cuore, Lucia Alfieri, Consigliere di Amministrazione FonARCom, Vincenzo Silvestri, Presidente Fondazione Consulenti per il Lavoro, Enrico Limardo, Direttore Fondazione Consulenti per il Lavoro e di Angelo Irano, Responsabile Area Nuove Competenze per le transizioni, Sviluppo Lavoro Italia in riferimento alle transizioni in atto di tipo digitale, ecologica e demografica ha sottolineato come tutte queste nuove dinamiche ci portano a constatare che ci troviamo di fronte semplicemente a transizioni di competenze. Il modello IVC, ovvero il sistema di identificazione, validazione e certificazione delle competenze, può essere il punto di leva che può fare la differenza.